Delle ricadute sia in ambito fisico che psicologico, per un atleta in caso di un infortunio, e di come affrontarle e superarle al meglio, si è parlato lo scorso 4 Maggio, a Perugia, in un convegno dal titolo “Dall’infortunio al ritorno allo Sport: il ruolo del Professionista delle Scienze Motorie”.
L’incontro, organizzato dal Corso di Laurea in Scienze Motorie e Sportive dell’Università degli Studi di Perugia, in collaborazione con la Scuola Regionale dello Sport – CONI Umbria e dall’AIMTES – Associazione Italiana Massaggiatori Sportivi e Terapisti dello Sport, è stato arricchito da stimolanti interventi, che hanno inquadrato i diversi approcci rispetto al trauma da infortunio, i diversi ruoli delle figure, professionali e non, coinvolte nel lavoro di recupero della forma fisica e delle performances, sia a livello fisico che psicologico, dell’atleta infortunato.
L’incontro, moderato dalla giornalista Benedetta Tintillini, editore della testata online Umbria e Cultura (www.umbriaecultura.it), ha visto la partecipazione del Prof. Guglielmo Sorci, Presidente del Corso di Laurea in Scienze Motorie e Sportive dell’Università di Perugia, del Prof. Vincenzo Nicola Talesa, Direttore del Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università di Perugia, del Maestro dello Sport Franco Falcinelli, Direttore Scientifico della Scuola Regionale dello Sport CONI Umbria, di Pierluigi Cavicchi, Presidente del CUS Centro Universitario Sportivo di Perugia, del dott. Mauro Burini, Specialista in Ortopedia e Traumatologia, Medico dello Sport, Presidente dell’Associazione dei Medici Sportivi della Provincia di Perugia e del Dott. Leandro Palomba, Terapista dello Sport e Presidente dell’AIMTES.
Nel suo intervento dal titolo “Dall’infortunio allo sport: un lavoro di équipe”, il Prof. Palomba ha auspicato una più stretta sinergia tra le figure professionali che si alternano per favorire il recupero dell’infortunato, evidenziando come il fisioterapista, il preparatore atletico, l’allenatore, solo per citarne alcuni, a tutt’oggi operino in maniera disgiunta e senza un programma in sinergia, complicando, il più delle volte, invece di favorire, una ripresa ottimale dell’attività agonistica.
Il dr. Francesco Manfreda, Ortopedico presso la Clinica Ortopedica e Traumatologica di Perugia, nel suo intervento dal titolo “Inquadramento e programmazione del recupero dell’atleta infortunato” ha illustrato i tempi tecnici di recupero funzionale nei casi di trauma articolare, con particolare attenzione alla lesione del crociato.
Il Prof. Sorci ha concentrato la sua relazione, dal titolo “La biologia del processo di guarigione: elementi chiave da conoscere per la somministrazione dell’esercizio fisico”, sulle lesioni muscolari e sulle caratteristiche riguardanti la rigenerazione dei muscoli negli individui sani e la loro tempistica.
“Colmare il gap tra riabilitazione e performance: criticità e limiti della ‘prassi’ attuale e possibili prospettive” è stato il titolo dell’intervento del dott. Stefano Spaccapanico Proietti, Terapista dello Sport, Laureato in Scienze Motorie e Sportive, membro della Commissione Scientifica dell’AIMTES; nel quale ha evidenziato le possibili cause che possono portare un atleta ad un infortunio, anche recidivante, ed ha sottolineato la possibilità, mediante uno studio ed una prevenzione adeguata, di scongiurare molti di questi incidenti con una giusta e mirata preparazione atletica.
Ha chiuso i lavori il Prof. Arnaldo Antonelli, Docente di Teoria e Metodologia dell’Allenamento nel Corso di Laurea in Scienze Motorie e Sportive dell’Università di Perugia, Docente di Settore Tecnico della FIGC, Preparatore atletico e Mental Coach, con il suo intervento dal titolo “La gestione psico-emotiva dell’atleta infortunato, sottolineando l’importanza del ruolo, oltre che del personale specializzato, anche della famiglia e delle persone care all’infortunato, che deve riuscire a concentrare il suo pensiero sugli aspetti positivi di uno stop forzato, vedendolo come una opportunità di crescita e di un ulteriore scatto nella qualità delle sue prestazioni future.
Giulio Pocecco